Massimo comune divisore e minimo comune multiplo

Una specie di cicala che vive in Nord America, la magicicada, ha avuto un peculiare percorso evolutivo, in cui i numeri primi hanno svolto un ruolo fondamentale per la sua sopravvivenza. Che aiuto danno, dunque, i numeri primi a questo formidabile insetto?

Uno sciame di magicicada in volo

Cos’è il massimo comune divisore (MCD)?

Il massimo comune divisore, abbreviato dall’acronimo MCD è, come dice il nome stesso, il più grande divisore possibile in comune tra due o più numeri interi.

Ad esempio, sia 12 che 16 sono divisibili per 2 perché sono entrambi pari, ma 2 non è il più grande divisore comune per entrambi.

Con un rapido calcolo, possiamo infatti verificare che sono anche divisibili per 4, dato che le relative divisioni hanno come risultato numeri interi:

\frac{\displaystyle 12}{\displaystyle 4} = 3
\frac{\displaystyle 16}{\displaystyle 4} = 4

Effettuando ulteriori tentativi, possiamo verificare che non ci sono numeri più grandi di 4 che siano divisori di entrambi. Si dice quindi che 4 è il massimo comune divisore di 12 e 16.

Tale risultato può essere espresso in forma abbreviata con MCD(12, 16) = 4.
Notiamo che il MCD non è necessariamente un numero primo, ma è il divisore più grande per entrambi i numeri. Ricordiamo che per divisore intendiamo un numero tale che, quando un numero dato viene diviso per esso, dà come risultato un numero non decimale; ad esempio 3 è divisore di 6 (6/3 = 2), mentre 4 non lo è (6/4 = 1.5).

Cercare di calcolare il massimo comune divisore effettuando tentativi è però un metodo inefficace e dispendioso, se abbiamo a che fare con numeri molto grandi.

Il metodo più efficace per effettuare questo calcolo è scomporre in fattori primi i numeri di cui vogliamo calcolare il massimo comune divisore, e moltiplicare tra loro i fattori primi comuni, presi una sola volta, elevati al minimo esponente.

Quando un fattore primo comune non ha esponente, esso è implicito e vale 1.
Qual è il massimo comune divisore di 14 e 21? Ovvero, qual è MCD(14, 21)?

Iniziamo con il fattorizzare entrambi i numeri per individuare i fattori primi comuni. Effettuando una rapida scomposizione in fattori primi otteniamo che:

14 = 2 \cdot 7
21 = 3 \cdot 7

Notiamo come entrambi i numeri abbiano nella loro fattorizzazione il numero 7, che in entrambi ha esponente 1. Gli altri fattori primi non sono comuni. Questo vuol dire che 7 è il massimo comune divisore per entrambi:

MCD(14, 21) = 7
Qual è il massimo comune divisore di 12 e 40, ovvero MCD(12, 40)?

Iniziamo con il fattorizzare entrambi i numeri per individuare i fattori primi comuni. Effettuando una rapida scomposizione in fattori primi otteniamo che:

12 = 2 \cdot 2 \cdot 3 = 2^2 \cdot 3
40 = 2 \cdot 2 \cdot 2 \cdot 5 = 2^3 \cdot 5

In questa situazione, entrambi i numeri hanno in comune il numero 2 nella loro fattorizzazione.

Notiamo però come in 12 questo appaia due volte (l’esponente è 2), mentre in 40 appaia tre volte (l’esponente è 3). L’esponente minimo per questo fattore, quindi, è 2.

Per determinare il massimo comune divisore bisogna moltiplicare tra loro i fattori comuni, ovvero che appaiono per entrambi, ma con il minimo esponente. In questo caso l’unico fattore comune è 2, e il suo esponente minimo è 2, quindi:

MCD (12, 40) = 2^2 = 4
Qual è il massimo comune divisore di 270 e 1008, ovvero MCD(270, 1008)?

Iniziamo con il fattorizzare entrambi i numeri per individuare i fattori primi comuni:

270 = 2 \cdot 3 \cdot 3 \cdot 3 \cdot 5 = 2 \cdot 3^3 \cdot 5
1008 = 2 \cdot 2 \cdot 2 \cdot 2 \cdot 3 \cdot 3 \cdot 7 = 2^4 \cdot 3^2 \cdot 7

I numeri hanno due fattori primi comuni:

  • Il primo è il 2. In 270 l’esponente non è indicato, ossia è 1, mentre in 1008 è 4; il minimo esponente è 1, per cui il primo fattore del MCD è 2.
  • Il secondo è il 3. In 270 ha esponente 3, mentre in 504 ha esponente 2; il minimo esponente è 2, per cui il secondo fattore del MCD è 3^2.

Moltiplichiamo i fattori trovati: otteniamo 2 \cdot 3^2 = 2 \cdot 4 = 8, quindi:

MCD(270, 1008) = 8
Definizione:

Se il massimo comune divisore tra due o più numeri è 1, si dice che sono primi tra loro, oppure coprìmi.

Qual è MCD(75, 195)?

Scomponiamo entrambi i numeri in fattori primi:

75 = 3 \cdot 5 \cdot 5 = 3 \cdot 5^2
195 = 3 \cdot 5 \cdot 13

Sia il divisore 3 che 5 compaiono in entrambe le fattorizzazioni. Sebbene 5 compaia due volte nella scomposizione di 75, compare una volta sola in quella di 195.

Pertanto:

MCD(75, 195) = 3 \cdot 5 = 15

Ricordiamo che per divisore intendiamo un numero tale che, quando il numero dato è diviso per esso, il risultato è un numero intero. Infatti si ha:

\frac{\displaystyle 75}{\displaystyle 15} = 5
\frac{\displaystyle 195}{\displaystyle 15} = 13

Cos’è il minimo comune multiplo (mcm)?

Il minimo comune multiplo, abbreviato dall’acronimo mcm, è il più piccolo multiplo comune tra due o più numeri interi.

Proviamo ad esempio a calcolare il minimo comune multiplo tra 10 e 15. Per definizione, dobbiamo trovare il più piccolo dei multipli comuni, quindi iniziamo elencando i multipli dei due numeri, fino a trovarne qualcuno in comune:

Multipli di 10 sono 10 stesso, 20, 30, 40, 50, 60, 70, 80, 90 e così via.
Multipli di 15 sono 15 stesso, 30, 45, 60, 75, 90 e così via.

Notiamo che il primo multiplo in comune che appare in queste due sequenze è 30. Altri multipli in comune sono 60 e 90 (e ne avremmo trovati altri se avessimo proseguito), ma noi stiamo cercando il più piccolo. Pertanto 30 è il minimo comune multiplo per 10 e 15.

Per esprimere tale risultato si usa la notazione mcm(10, 15) = 30.

Calcolare multipli di due o più numeri fino a incontrarne uno in comune per entrambi è un’operazione che può richiedere molto tempo.

Il metodo più efficace per effettuare questo calcolo è scomporre in fattori primi i numeri di cui vogliamo calcolare il minimo comune multiplo, e moltiplicare tra loro i fattori comuni e non comuni, presi una sola volta, elevati al massimo esponente.

Come per il massimo comune divisore, quando un fattore non ha esponente, esso è implicito e vale 1.
Calcoliamo il minimo comune multiplo tra 18 e 30.

Iniziamo con il fattorizzare entrambi i numeri per individuare i fattori primi. Effettuando una rapida scomposizione in fattori primi otteniamo che:

18 = 2 \cdot 3^2
30 = 2 \cdot 3 \cdot 5

Per individuare il minimo comune multiplo, dobbiamo considerare i fattori comuni e non comuni, presi una sola volta, ma stavolta con l’esponente più grande. In totale i fattori primi dei due numeri, sia quelli comuni che quelli non comuni, sono i seguenti:

  • 2 è in comune; ha esponente 1 per entrambi i numeri di partenza, per cui il suo massimo esponente è appunto 1.
  • 3 è in comune; ha esponente 2 per 18, e ha esponente 1 per 30, per cui il suo massimo esponente è 2.
  • 5 è divisore solo di 30.

Ne deduciamo che il minimo comune multiplo, abbreviato con mcm, è:

mcm(18, 30) = 2 \cdot 3^2 \cdot 5 = 2 \cdot 9 \cdot 5 = 90

Questo vuol dire che 90 è il numero più piccolo possibile che sia divisibile sia per 18 che per 30.

Qual è mcm(45, 105)?

Scomponiamo entrambi i numeri in fattori primi:

45 = 3 \cdot 3 \cdot 5 = 3^2 \cdot 5
105 = 3 \cdot 5 \cdot 7

Consideriamo ora il prodotto di tutti i fattori presi una sola volta con l’esponente più grande. La soluzione è:

mcm(45, 105) = 3^2 \cdot 5 \cdot 7 = 315

Un’utile proprietà

Esiste un ulteriore metodo di eseguire il calcolo del massimo comune divisore se abbiamo già calcolato il minimo comune multiplo, o viceversa. Possiamo infatti sfruttare queste relazioni:

MCD(a, b) = \frac{\displaystyle a \cdot b}{\displaystyle mcm(a, b)}
mcm(a, b) = \frac{\displaystyle a \cdot b}{\displaystyle MCD(a, b)}
Consideriamo a = 10 e b = 15.

In un esempio precedente, abbiamo già calcolato mcm(10, 1 5) = 30.

Calcoliamo ora il prodotto a \cdot b, ovvero 10 \cdot 15 = 150.

Sfruttando la prima proprietà appena enunciata, possiamo calcolare che il massimo comune divisore tra i due numeri è:

MCD(10, 15) = \frac{\displaystyle 10 \cdot 15}{\displaystyle mcm(10, 15)} = \frac{\displaystyle 150}{\displaystyle 30} = 5.

Proviamo a usare il metodo standard per calcolare il MCD tra i due numeri. Scomponendoli in fattori primi otteniamo:

10 = 2 \cdot 5
15 = 3 \cdot 5

Notiamo che l’unico fattore comune, elevato a 1 in entrambi i numeri, è 5. Quindi il minimo comune multiplo è 5, che è lo stesso risultato che abbiamo ottenuto applicando la proprietà.

Esercizi

Calcola MCD(42, 60) e mcm(42, 60).

MCD(42, 60) = 6
mcm(42, 60) = 420
Calcola MCD(150, 225) e mcm(150, 225).

MCD(150, 225) = 75
mcm(150, 225) = 450
Calcola MCD(125, 270) e mcm(125, 270).

MCD(125, 270) = 5
mcm(1125, 270) = 6750
Calcola MCD(45, 60, 75) e mcm(45, 60, 75).

MCD(45, 60, 75) = 15
mcm(45, 60, 75) = 900
Calcola MCD(26, 81, 98) e mcm(26, 81, 98).

MCD(26, 81, 98) = 1
mcm(26, 81, 98) = 103194

Come la matematica ha aiutato l’evoluzione delle cicale?

La magicicada vive la maggior parte della sua vita sottoterra sotto forma di ninfa, ma, passato un certo periodo, emerge per accoppiarsi e depositare le uova. Delle 7 specie di magicicada finora scoperte, 4 restano sottoterra per 13 anni, mentre le altre 3 restano sottoterra per 17 anni.

Ogni quanti anni si ritroverebbero due popolazioni di magicicada di specie diverse a dover competere per le risorse e la sopravvivenza durante il periodo di accoppiamento? La risposta è proprio il mcm(13, 17) = 13 \cdot 17 = 221, ovvero si incontrerebbero ogni 221 anni!

Notiamo infine come sia 13 che 17 siano numeri primi, che per definizione sono divisibili solo per 1 o per se stessi. In particolare non hanno fattori primi in comune: è per questo che il loro minimo comune multiplo coincide col loro prodotto.

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